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Italia Oggi

    Strocchi ci riprova con i motorini.

    Nasce l'antifurto ad hoc per gli scooter.
    In tanti lo avevano sconsigliato ma lui non ha ceduto e quella pubblicità trasgressiva ("l'antifurto con le palle") gli ha fatto quasi raddoppiare le vendite. Adesso Gianfranco Strocchi torna all'assalto e sta vagliando le proposte per una nuova campagna promozionale che hanno formulato i pubblicitari. Lancerà un nuovo prodotto: l'antifurto su "misura" per lo scooter. La soluzione escogitata dai progettisti dell'azienda è ingegnosa: in pratica si asporta la manopola del gas. Ma il marchingegno consente di effettuare l'operazione in brevissimo tempo, e soprattutto inserisce un "segreto" per cui solo la manopola originale può fare avviare lo scooter. Il prodotto si chiama Bullock Stak e consentirà all'impresa di Strocchi di ampliare il catalogo. Anche perché, nelle intenzioni, sarà il primo di una serie di optional destinati al mercato delle due ruote, un business che si prevede in forte espansione nei prossimi anni. Gianfranco Strocchi si considera "un inventore più che un imprenditore" La sua fortuna incominciò negli anni '70 si è consolidata con l'antifurto Bullock, in grado di incastrare il volante e quindi ridurre il rischio del furto dell'auto. La commercializzazione è stata supportata dall'azzardato slogan "delle palle" che è stato comunque censurato da alcune riviste a alcune TV. Adesso Strocchi tenta il bis col fratello minore, il Bullock Stack Scooter, moto e motorini potranno quindi dotarsi di una difesa antifurto, con le palline. (riproduzione riservata).

    Carlo Russo

    Quando un brevetto vale un tesoro

    NASCE IN ROMAGNA LA BANCA DELLE IDEE. IL CASO BULLOCK.
    Parla Gianfranco Strocchi, talent-scout di invenzioni di successo e titolare della Adfra di Lugo.
    Chi ha un'idea ha un tesoro. Una lezione messa in pratica alla perfezione da Gianfranco Strocchi di Lugo di Romagna, talent-scout di inventori e imprenditore cui non fanno certo difetto la fantasia e il coraggio. E' a lui che si devono la fortuna e la realizzazione industriale di brevetti come il depilatore Epilady (4 milioni di pezzi venduti), la doccia massaggiante Acquatrim (1 milione), le cinture di sicurezza Gfs (2 milioni), il deflettore in plexiglass Antiturbo Parimor (3 milioni) e da ultimo l'antifurto per auto Bullock. Partirà entro l'anno con tanto di marchio depositato e ragione sociale la Banca delle idee, una società di scouting industriale che creerà imprese chiavi in mano partendo da trovate innovative, con piano marketing e previsione di fatturato incorporati. L'obiettivo è ambizioso: creare entro cinque  anni una ventina di aziende per un fatturato complessivo di 800 miliardi l'anno, partendo da un investimento iniziale di 40 miliardi.
    Al suo terzo anno di vita, Bullock, l'antifurto con le palle, è arrivato ai 2 milioni di pezzi venduti nella sola penisola. Un successo che non conosce soste, se è vero che anche lo scorso anno l'antifurto interamente meccanico in acciaio antitorsione ha realizzato un fatturato di 28 miliardi con un incremento del 18%. Un successo del tutto inaspettato, nell'era dei chip e dei byte, per un congegno che non ha componenti elettroniche e si monta con una mano sola in meno di un secondo. Tanto che l'azienda sta pensando a un lancio in grande stile anche all'estero, con una previsione di spesa pubblicitaria di circa 4 miliardi l'anno per ogni paese.
    Nessuno avrebbe scommesso una lira sul brevetto di questo ingegnere sconosciuto che giaceva nei cassetti a prendere la polvere.,spiega lo stesso Strocchi, "e invece questo è un prodotto che ormai si vende dappertutto e che anche grandi marchi come Fiat, Alfa Romeo, Renault e Peugeot consigliano ai loro clienti". Il fatto è che il Bullock da veramente filo da torcere ai ladri. La rivista inglese Auto Express l'ha confrontato con altri 11 antifurti meccanici e l'ha collocato al primo posto premiandolo con la medaglia di Best buy come migliore acquisto. Sui 2 milioni di pezzi andati a ruba in tre anni, l'azienda di Lugo calcola che i furti andati a segno non siano stati più di 100. Un record da non sottovalutare in un paese in cui ogni ora prendono il volo circa 32 vetture (nel 1998 i furti sono stati 283 mila, l'1% in più rispetto al 1997).
    Questi risultati hanno suggerito agli uomini marketing un'iniziativa promozionale senza precedenti in occasione del lancio del nuovo modello, il Bullock Millennium. Nel caso in cui l'auto venga prelevata dai ladri in Italia o in uno dei paesi dell'unione europea, la Bullock  garantisce il diritto al rimborso immediato del prezzo dell'antifurto (159 mila lire). Grazie all'accordo stretto con Ras assicurazioni, inoltre, il produttore s'impegna a corrispondere il "bonus furto", una copertura assicurativa aggiuntiva che dà diritto a un risarcimento immediato di 3 milioni alla sola presentazione della denuncia. Ma la vera scommessa di Gianfranco Strocchi è investire nel business delle idee. "Il nucleo duro della Banca delle Idee che partirà quest'anno esiste già", puntualizza il talent- scout romagnolo, "e sono sei dipendenti che si occupano a tempo pieno di valutare i brevetti". Ogni anno, questo think tank di ingegneri esamina circa 8 mila proposte che provengono da tutta Italia. "L'esame iniziale è gratuito", spiega Strocchi, "e ha lo scopo di verificare in primo luogo l'utilità e la fattibilità dell'idea. Poi, se ci sono i presupposti, si passa alla verifica dell'antecedenza, cioè se esiste già un brevetto depositato. E' una verifica costosa, che richiede qualche giorno e che si può condurre via computer".
    Sono centinaia ogni giorno le richieste che intasano il fax e il centralino, della società che vaglia i brevetti e decide quali sono i più idonei all'investimento e allo sfruttamento industriale. Numeri che hanno convinto Strocchi  a dar vita a un vero e proprio business. "Ogni 1.500 idee, una è quella buona per lo sviluppo su scala industriale. E sulla base dell'esperienza accumulata, siamo in grado per ogni brevetto di quantificare addirittura il fatturato, gli addetti, prospettare uno scenario di mercato, proporre un piano marketing e un preventivo degli investimenti". Una vera i propria fucina di aziende chiavi - in mano. "Il punto debole è che ogni idea richiede nei primi cinque anni un finanziamento iniziale ingente. I primi tre anni vanno dedicati all'ingegnerizzazione con l'arrivo sul mercato. In seguito, trovare un licenziatario è facile".
    La Banca delle idee avrà una sede in ogni regione. Entro sette anni, Strocchi e i suoi fedelissimi contano di avviare 20 progetti autonomi, che richiederanno un investimento di partenza di 40 miliardi ma muoveranno un giro d'affari da 800 miliardi e daranno lavoro a 2 mila addetti. Un progetto visionario? Strocchi guarda avanti con la fiducia di chi ha già fatto vendere 13 milioni di prodotti innovativi. "Il mondo è di chi ha le idee. Nel 1991 nessuno voleva dar credito al brevetto di uno spennapolli israeliano dal quale è nato il depilatore Epilady, che ha venduto 4 milioni di pezzi. Sono un cacciatore di idee e so come sfruttarle sul mercato. Non sono un genio, questo è marketing allo stato puro". A riprova del fatto che il genio non dorme mai, la Adfra sta lanciando altri due prodotti. In pole position è il cambio sequenziale per gli scooter. In partnership con la merchant bank marchigiana Mark & Capital, partecipata da imprenditori del calibro di Merloni e Berlon, la Adfra ha messo sul mercato il suo Sec system , un cambio sequenziale elettronico a pulsante che verrà proposto sia come kit aggiuntivo sul mercato consumer, sia in licenza ai costruttori come dotazione di base. Ma l'affare dell'anno potrebbe essere Predator, l'antifurto da scooter con manopola estraibile. E' stata la spagnola Derbi ad acquistare lo Stak system, che applica allo scooter il principio del frontalino estraibile dell'autoradio. Alla Adfra si augurano che abbia lo stesso successo. (riproduzione riservata).

    Marco Lodi Rizzini

    L'ultima idea è la Banca delle Idee

    PER TRASFORMARE UN'INTUIZIONE IN UN PRODOTTO VINCENTE BISOGNA RACCOGLIERNE MILLE IN UNA BANCA DELLE IDEE.
    Secondo l'imprenditore Gianfranco Strocchi tutte le idee meritano di essere studiate. Ecco perché ha creato una banca che raccoglie tutte le intuizioni di piccoli e grandi geni. Fra le migliaia di progetti che studia ogni anno quando ne trova una buona crea una società ad hoc per trasformare l'idea in prodotti vincenti. Come ha già fatto con l'antifurto Bullock e il rasoio Epilady.
    Gianfranco Strocchi racconta a MARKETING OGGI come una proposta giusta diventa un business.
    Dopo la Banca per depositare il denaro e quella per depositare il seme, adesso arriva la banca delle idee. A inventarla, guarda caso, è stato Gianfranco Strocchi, l'imprenditore talent-scout romagnolo già scopritore e produttore del sistema di antifurto Bullock, del depilatore Epilady (4 milioni di pezzi venduti), della doccia massaggiante Acquatrim (1 milione di pezzi venduti), tra gli altri. Lo scopo della società è creare imprese chiavi in mano partendo proprio dalle proposte presentate dai piccoli e grandi geni dell'invenzione sparpagliati su tutto il territorio italiano. Spiega Strocchi: "Se scoviamo un'idea interessante, come può essere stata il Bullock, la sviluppiamo.Questo significa che viene costituita una vera e propria azienda con un fatturato previsto intorno a 30 miliardi di lire. Oppure, se la forza del progetto non è tanta, proponiamo la licenza a un'industria del settore.La banca delle idee serve a organizzare tutto questo al meglio". La partenza prevista è verso il primo semestre del 2000.
    "Ora stiamo cercando partner per l'iniziativa che prevede tre sedi dislocate sul territorio, un investimento pubblicitario massiccio ed un budget iniziale di circa 40 miliardi di lire". Stando alle sussurrate parole di Strocchi sembra sia interessata una multinazionale del credito, non italiana.
    L'imprenditore che supervisiona e gestisce insieme a uno staff  tecnico tutte le operazioni di creazione e di lancio delle imprese nate grazie alle scoperte, ha voglia di cose in grande stile. E le cifre parlano chiaro. Racconta Strocchi: "All'anno sono 38 mila i progetti brevettati, di cui 20 mila ideati da singoli cittadini e il resto dalle imprese. Le 20 mila potenziali novità geniali rimangono letteralmente ad ammuffire negli archivi. L'unica speranza è che Giancarlo Ma galli inviti l'archimede in questione, al programma televisivo I cervelloni". Magra consolazione. "Ma non finisce qui. Infatti per un anno il brevetto rimane segreto, cioè non può essere visionato da nessuno. L'unica cosa che si può sapere è il nome con cui è stata registrata l'invenzione. Dopo l'anno finalmente il brevetto diventa pubblico. Però non più estendibile all'estero, per cui inutilizzabile", spiega Strocchi, la soluzione? Rivolgersi al Pippo Baudo della piccola e media economia italiana."Ogni giorno riceviamo per appuntamento, io e i miei collaboratori, mediamente 20 persone con sottobraccio le loro proposte. Vengono da noi perché hanno sentito parlare di me, di Bullock e di tutte le aziende nate in questo modo. Dalle 5 mila idee che ci vengono spedite all'anno, si riescono a creare un paio di aziende. O compriamo la proposta oppure ci accordiamo sul valore delle royalty con gli inventori".
    Ma costruire intorno a un'idea, anche se vincente, un'azienda, non è cosa da poco. "ci vogliono tre o quattro anni prima che il prodotto arrivi al consumatore finale. Vengono realizzate diverse ricerche di mercato, pianificate nei dettagli le strategie di lancio e comunicazione, oltre naturalmente a curare tutti gli aspetti legati alla struttura produttiva, stampi, attrezzature e amministrativa. La banca delle idee ha bisogno di finanziamenti principalmente per coprire questo lasso di tempo, chiamiamolo così, di improduttività fisica. I grandi limiti di lavorare con le idee sono proprio i tempi lunghi, l'incertezza del successo commerciale.Non sempre le ricerche ci tranquillizzano". Chiarisce il rastrellatore di prototipi romagnolo, esperto nel distinguere l'aria fritta da quella buona. E delle migliaia delle proposte viste quali sono le più imbarazzanti? "Sicuramente quelle che si riferiscono ai profilattici. Ne abbiamo visionate molte e la cosa sicuramente più complicata è gestirle con disinvoltura".Tante le trovate nel settore dei componenti auto e simili."C'è di tutto", dice Strocchi, "dal sistema per il controllo della velocità, al disco orario elettronico, al triangolo flash. Poca curiosità riscuotono invece i prodotti alimentari. Gli inventori si limitano a proporre soprattutto nuovi tipi di dolcificante e modifiche migliorative alle ricette tradizionali." Inevitabile chiedere a Strocchi qual è stata la proposta più emozionante che ha ricevuto: "E' una macchina che trasforma le patate, introdotte crude e con la buccia, in croccanti patatine tipo Pai, calde e fragranti. Ci stiamo lavorando da mesi, e presto sarà disponibile sul mercato ". Spiegato il motivo di tanta trepidazione. 

    Alberto D'Amico