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Il Sole 24ORE.com

    C'è il "ciappagoccia" per il caffè

    Le nuove idee degli studenti.
    C'è chi è pronto a vendere l'anima e chi ha inventato il "ciappagoccia" per caffè. C'è chi ricava rose dal bergamotto e chi ha prodotto il boxer con il taschino incorporato per contenere il preservativo. Tutto questo è IG Student, il nuovo modo di fare impresa targato giovani.
    "Il ciappagoccia è un esclusivo salvagocce per caffettiera - spiega l'amministratore delegato della Why Not?, Alberto Manca, dall'alto dei suoi diciassette anni - E' stato realizzato artigianalmente in acciaio inox ma ben presto ne uscirà una nuova produzione in alluminio per abbattere i costi di produzione".
    Ben determinati e consapevoli che il lavoro non sarà li ad aspettarli alla fine della scuola superiore, i ragazzi di ig students, appena diciassettenni approdano così al mondo del lavoro. A ferrara in occasione della II Fiera nazionale a loro dedicata, hanno presentato recentemente i loro prodotti messi in vendita a un prezzo concorrenziale.
    "Ig Students è una vera e propria esperienza lavorativa che si svolge nel corso di un anno scolastico o accademico e che non vuole essere un business game - afferma Eduardo Marotti, direttore generale della Ig Students - . Studiare per creare lavoro, non per cercarlo è lo slogan che riassume efficacemente la missione di Ig".
    Il programma di Ig Students, promosso dalla società per l'Imprenditoria Giovanile Spa, a sua volta controllata dal ministero del Tesoro attraverso Sviluppo Italia, si rivolge agli studenti del penultimo anno delle scuole superiori e agli studenti universitari di età non superiore ai 24 anni con lo scopo di avvicinare il mondo degli studi al mondo del lavoro. Per dieci mesi, sotto la supervisione di un tutor, gli studenti partecipanti al programma creano e gestiscono imprese"in laboratorio", assumendone le cariche sociali e la direzione delle varie funzioni aziendali, realizzando e promovendo sul mercato prodotti e servizi. Le imprese "in laboratorio" operano fuori dai rischi che incombono sulle imprese legalmente registrate, anche se il fatturato, le imposte e gli utili sono effettivamente gestiti. La partecipazione al programma è ritenuta valutabile ai fini della maturazione dei crediti scolastici e formativi. Ecco allora che tra le tante idee di tanti studenti imprenditori salta fuori l'impresa Faust con il proprio prodotto innovativo denominato "l'anima". Un'impresa rintracciabile in Internet, facile da contattare e disposta a comprare tutto o quasi per restituirlo al mittente arricchito di un 'anima. In realtà dietro a Faust si nascondono alcuni studenti delle Belle Arti di Napoli, molto creativi e consapevoli che a volte fare "solo" l'artista non paga, quando invece bisogna pur mangiare.
    Un'esperienza, quella di Ig Students, che sicuramente piace a studenti e professori. "I ragazzi sono incoraggiati ed entusiasti - spiega Leda Rita Amendola, docente di collegamento dell'impresa Natural Art, produttrice di profumatissime rose al bergamotto.- Questo programma ha favorito un'esperienza indimenticabile che difficilmente saremmo riusciti a sperimentare da soli".
    Da quest'anno inoltre Ig Students vede la collaborazione della Banca delle Idee Spa, la società impegnata nella selezione, promozione e lancio sui mercati di idee e progetti innovativi come l'antifurto per auto Bullock e il primo depilatore elettrico Epilady. "L'accordo - evidenzia Gianfranco Strocchi, promotore della Banca delle Idee - prevede che la Banca proceda a una selezione di servizi e prodotti realizzati dalle imprese in laboratorio, costituite dagli studenti nell'ambito del programma Ig, individuando tra questi quelli che riterrà più interessanti per un'eventuale utilizzazione produttiva commerciale, procedendo quindi al relativo brevetto, concorrendo alla messa in produzione, al pagamento delle royalties all'eventuale assunzione in azienda dei ragazzi, una volta ottenuto il diploma".
    Non a caso Ig Students intende monitorare almeno nei due anni successivi all'esperienza formativa l'attività lavorativa di quegli studenti che hanno partecipato al programma attraverso un'attività di post tutoraggio.
    Addio alla scossa.
    "Ti ricordi della scossa, quella che prendi ogni volta che scendi dalla macchina? E' solo un ricordo  con il nuovo portachiavi anti scossa". Parola di Donkis, l'impresa in laboratorio della Ig Students ideata e promossa dal liceo Scientifico Statale "grassi" di Latina.
    "L'idea - racconta Irene Presta, direttore vendite di Donkis - è nata dallo spiacevole inconveniente delle scosse elettrostatiche derivate dal contatto tra l'uomo e l'automobile. Da oggi però grazie alla creazione di un dispositivo da noi accuratamente studiato, il cui funzionamento è legato al semplice utilizzo di un comune portachiavi, che lo contiene, possiamo cancellare quest'episodio definitivamente. Nel nostro prodotto sono sapientemente mescolati qualità e originalità: l'affidabilità del circuito interno, infatti, sarà accompagnata dalla cura del prodotto nell'estetica che ci ha guidati nella scelta di un portachiavi dal design simpatico e moderno, solitamente gradito al pubblico".
    Donkis, dunque, è una vera e propria azienda ben strutturata. Forte dei suoi dieci manager in erba, oltre all'efficienza del prodotto ha infatti come obbiettivo la miglior organizzazione del lavoro. Non a caso nel piano di produzione è prevista l'individuazione e la separazione di tutte le fasi di fabbricazione del prodotto per permettere agli operai di specializzarsi.
    Il casco "appeso".
    Un caskodrillo per amico. In seguito all'introduzione dell'obbligo del casco anche per i ciclomotori, Gapoc 12 Spa, l'impresa in laboratorio che vede coinvolti dodici ragazzi dell'Itc Quasimodo di Messina, ha messo a punto un'idea innovativa per ovviare all'incomodo di non sapere dove appoggiare questo strumento di sicurezza. Se il suo uso è sicuramente indispensabile, è però scomodo di non sapere dove appenderlo come un cappello.
    Ma ecco che a ogni problema c'è una soluzione. Il caskodrillo è infatti un fermacasco da interni, costituito da una cerniera applicata su pannelli di legno colorati e fissati al muro in cui si inserisce la fettuccia del casco che si blocca con un lucchetto. Una sorta di bocca di coccodrillo che afferra la preda e non la lascia più.
    "Una volta assicurata la possibilità di sistemarlo in maniera ordinata e sicura - afferma il direttore vendite della Gapoc Irene Irrora - questo compagno di viaggio diventerà un tutt'uno con il centauro che è in ognuno di noi.
    "Il caskodrillo viene venduto in pezzi da uno, da tre, o da sei cerniere, il costo va dalle 20mila alle 100mila lire. Per il momento la Gapoc ne ha già venduti settecento.
    Sabrina Manfredi

    Una Banca delle idee da mercato

    La struttura creata da Gianfranco Strocchi, inventore dell'antifurto Bullock.
    Ogni anno oltre 30mila idee sono depositate negli uffici brevetti della Penisola; in alcuni casi si tratta di brevetti depositati da aziende, mentre per la maggior parte sono idee di singoli privati, un mare di innovazioni che  per lo più va sprecato, mancando le strutture per tradurre le invenzioni in prodotti finiti. "Per il primo anno, l'inventore che ha depositato il brevetto cerca di contattare le aziende del settore con i propri mezzi - spiega Gianfranco Strocchi, imprenditore romagnolo famoso per aver lanciato alcune prodotti di successo, come l'antifurto Bullock - trascorso questo periodo con risultati spesso frustranti l'inventore non estende agli altri paesi esteri, perdendo così gran parte del suo valore". Chi ha un'idea è quasi sempre convinto della sua bontà: l'esperienza di Strocchi, da anni talent scout di inventori comuni, è che su un migliaio di idee analizzate, una può dare vita ad una azienda che si occupi esclusivamente della produzione dell'oggetto, mentre altre tre invenzioni possono essere trasferite, per le caratteristiche "migliorative", a imprese del settore.
    "Ogni giorno riceviamo gratuitamente inventori per verificare insieme a loro la fattibilità industriale di un'idea" continua Strocchi. Acquistando brevetti e ingegnerizzando prodotti destinati ad essere venduti su larga scala sono stati così raggiunti, in alcuni casi, successi senza precedenti. Come per l'Epilady, primo depilatore elettronico (nato dall'idea di un inventore israeliano di una macchinetta per spennare i polli): lanciato nel '91, ne sono stati venduti oltre cinque milioni di pezzi.
    L'ultimo nato nella scuderia di Strocchi, l'antifurto per automobili Bullock sta di nuovo raggiungendo cifre record, con quasi tre milioni di pezzi venduti. " Il sistema dà una forte protezione contro il furto, ed è estremamente pratico - commenta Strocchi - Abbiamo verificato che l'incidenza dei furti è quasi nulla, e di qui è nato l'accordo con una società di assicurazioni, che sulla base dell'acquisto di un Bullock (a un prezzo di 150mila lire) rifonderà tre milioni di lire per un eventuale furto". Oggi la struttura messa in piedi da Strocchi è composta da 20 talent scout in grado di valutare un migliaio di idee o brevetti all'anno: il prossimo passo per l'imprenditore romagnolo sarà quello di ampliare l'attività di raccolta e analisi delle invenzioni, per arrivare a valutare ogni anno oltre cinquemila idee. Il progetto, chiamato Banca delle idee, ha l'obiettivo di creare, entro l'inizio del prossimo anno, una società di scouting industriale, polo d'innovazione aperto ad aziende dei singoli settori industriali interessati ad avviare nuove produzioni.
    Con la Banca delle idee sarà possibile far partire due o tre nuove aziende ogni anno-dice Gianfranco Strocchi - inoltre costituirà il punto di accesso privilegiato per tutte le società che vogliono verificare se un'idea è buona per ingegnerizzare un prodotto. Alla Banca delle idee (che dovrebbe già dall'inizio del prossimo anno aprire più sedi sul territorio) potranno continuare a rivolgersi gratuitamente gli inventori per sottoporre un'idea oppure un brevetto.
    Nel caso l'idea risulti interessante, sarà possibile stipulare un accordo per la cessione del brevetto,acquistato in forma mista attraverso la corresponsione di royalties e il pagamento diretto, con due successive possibilità: la creazione di un'impresa per la produzione esclusiva dell'oggetto, oppure la cessione dei diritti ad aziende specifiche del settore. Per avviare le attività della Banca delle idee, Strocchi ha calcolato tre anni iniziali dedicati a verificare la bontà dei brevetti e prodotti (potendo contare su un budget iniziale di circa 40 miliardi, sulla base di un business plan che prevede l'ingresso di nuovi partner nella società). Dopo questo periodo, la Banca delle idee sarà pronta per lanciare sul mercato almeno due imprese ogni anno, riuscendo a produrre, nel giro di un quinquennio, un giro d'affari di oltre 800 miliardi e posti di lavoro per almeno duemila addetti.

    Elena Vaciago