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Quattroruote

    Metto in banca le buone idee

    HAI UN'IDEA? CI PENSA LO STROCCHI.
    L'antifurto "Bullock", l'antiturbo per i finestrini, l' airbag per il pedale del freno e mille altri prodotti di successo, per esempio, l' "Epilady". Gianfranco Strocchi, classe '54, romagnolo purosangue, è un self - made - man estroverso che, più del bernocolo delle invenzioni, è dotato di un fiuto finissimo per le trovate brillanti. Tanto da avere aperto la "Banca delle idee".
    Via Fiumazzo è un'anonima strada della periferia industriale di Lugo, il paese della Romagna che ha dato i natali al famoso aviatore Francesco Baracca. E' una strada come tante, con i capannoni che si perdono nella campagna: nonostante ciò è diventata la meta prediletta di quanti (e sono migliaia) in Italia hanno avuto un'idea brillante e vogliono trasformarla in un business. Al numero 3, contraddistinta da una piccola targa a fianco del cancello, c'è l' Adfra, una società capace di trasformare un lampo di genio in una fonte di guadagno. Dietro l'astrusa sigla si ripara Gianfranco Strocchi, un uomo capace di ottimizzare un'idea, di arricchire chi l' ha avuta e chi è stato capace di brevettarla. Se il nome Strocchi non dice molto, è sufficiente abbinarlo a Bullock, l'antifurto meccanico famoso per la sua pubblicità. Strocchi non è l'inventore di questo antifurto, nato nel '92 dall'intuizione di uno studente pesarese, ma è un uomo che ha capito le doti di un articolo così rivoluzionario e che ne ha intuito le grandi potenzialità. Ha acquistato l'idea , l'ha brevettata e ha costruito a Acqualagna, il paese natio dell'inventore, una fabbrica che produce questo antifurto (ne ha già venduto 3 milioni di pezzi) e che dà lavoro a più di 200 persone con un grosso giro d'affari (50 miliardi il fatturato 2000). E' diventato fornitore ufficiale di Fiat, Ford e Renault e si appresta a lanciare un antifurto che assomiglia a un disco volante: si tratta di un coprivolante che immobilizza ogni tipo di vettura, anche quelle automatiche, inadatte all'utilizzo del Bullock avendo solo il pedale del freno.
    "Sul nostro antifurto" spiega Gianfranco Strocchi, "abbiamo investito in 5-6 anni 25 miliardi di pubblicità; oggi vogliamo portarlo all'estero, forti del fatto che siamo risultati vincitori di un test a livello europeo fatto dalla rivista Auto Express. Per violare Bullock esperti ladri d'auto hanno impiegato 17 minuti e 5 secondi contro tempi di pochi secondi dei prodotti concorrenti. Inoltre abbiamo raggiunto un accordo con la Ras in base al quale se l'autovettura con il Bullock installato viene rubata, il proprietario riceve un rimborso di 4 milioni in aggiunta a quello previsto dalla propria assicurazione per ricomprarsi l'auto sottratta. E non basta: l'indice dei furti di auto scende dalla media nazionale del 3% allo 0,8 con il Bullock in funzione. Infine stiamo per lanciare l'idea, subito brevettata, di un inventore di Foggia: un apparecchio speciale applicato su una ruota trancia i bulloni che la collegano al mozzo nel caso in cui si tenti di manometterlo. E la vettura diventa intrasportabile."
    A Gianfranco Strocchi si illuminano gli occhi quando parla di una nuova invenzione che trova uno sbocco industriale. Le auto e le moto rappresentano il suo campo preferito. Non si è fatto scappare di mano il brevetto di Andrea Boiani, trentasettenne pesarese titolare di un'officina meccanica e di una concessionaria di moto, inventore del "sequence system", un kit che permette di trasformare uno scooter a presa diretta in un mezzo con il cambio elettronico sequenziale a cinque o più marce. Altra intuizione felice, lo sbocco produttivo di un'invenzione di uno studente di ingegneria napoletano, Salvatore Carcari, che ha messo a punto un innovativo antifurto per gli scooter: la manopola estraibile dell'acceleratore. Una volta parcheggiato il mezzo si sfila l'acceleratore e lo si mette in tasca, come si farebbe con il frontalino di un'autoradio: così il motorino non può viaggiare e diventa poco appetibile per un ladro. Sempre in tema di due ruote Strocchi ha pescato tra le idee che ogni anno gli studenti delle superiori che partecipano al  progetto Ig Students finanziato dal Fondo sociale europeo mettono in circolazione: un semplice portacellulare da applicare allo scooter con una grande spia rossa che lampeggia quando arriva una telefonata. Ma il progetto che oggi lo coinvolge di più è quello che gli ha portato nel suo ufficio di via Fiumazzo un quarantenne torinese con la gamba sinistra amputata. "Ogni anno in Italia" sottolinea Strocchi, " si registrano 150mila persone ferite ai piedi come conseguenza di uno scontro in auto. Succede, infatti, che il piede sinistro pigiato sul freno subisca nell' impatto il contraccolpo da parte del pedale stesso con conseguenza spesso traumatiche. Questo signore, cui è stata amputata parte della gamba sinistra proprio in seguito a uno scontro frontale, ha avuto un'idea geniale: una piccola carica esplosiva collegata agli airbag applicata al perno del pedale del freno. Così quando si registra l'impatto si gonfia il pallone salvavita e nello stesso istante il pedale del freno, non più trattenuto dal perno saltato per effetto della piccola carica esplosiva, va a fine corsa senza pericolosi contraccolpi per il piede del pilota. Noi abbiamo assistito questo inventore nel trasformare l'idea vincente in un brevetto e ora di questo apparato si sta occupando la Fiat nei suoi laboratori per la sicurezza."
    Un progetto dopo l'altro, insomma, fin da quando era giovane; a 19 anni, dopo gli studi in seminario e quelli al tecnico industriale, Strocchi si mette in società con un amico e fonda una piccolissima azienda per la distribuzione di accessori per l'auto. Il primo prodotto è un "antiturbo", un alettone di plastica da applicare alle portiere della vettura per poter viaggiare con i vetri abbassati senza essere disturbati dall'aria e dalla pioggia. L'idea non è sua ma di due meccanici di Bologna che, però, non sapevano come commercializzarla. Strocchi parte con una campagna promozionale rivolta ai tassisti, cui regala l'alettone: se funziona con loro che stanno al volante tutto il giorno, pensa, andrà bene a tutti. E infatti quell'idea semplice semplice si trasforma in un successo clamoroso, tanto che Strocchi e socio di alettoni di plastica ne vendono 3 milioni. Poi arrivano gli alzacristalli elettrici come prodotto dell'after market quando ancora le auto avevano di serie la manovella.
    Una volta entrato nel mondo dell'innovazione Strocchi salta da un settore all'altro. Da Israele importa una specie di rasoio elettrico che serve per spennare i polli: lo trasforma in un depilatore per donna e nasce Epilady, altro prodotto di grandissimo successo. Non sempre però le invenzioni gli vanno bene: mette in commercio una sorta di friggitrice automatica che ingoia le patate, le sbuccia e in pochi minuti le trasforma in patatine croccanti. Dopo alcuni mesi, però, la macchina evidenzia un difetto ai componenti elettronici che la porta a carbonizzare le patatine: ritiro delle ventimila già vendute con un dolorosa "bagno economico". Vende l'azienda e se ne va in vacanza a Bora Bora: qui riesce a trasformare l'amicizia con una famiglia di italiani da cinque anni in giro per il mondo su una barca a vela in un'occasione di business. Sfrutta commercialmente la storia del figlio della coppia di naviganti, che non è mai andato a scuola ma ha imparato a leggere e scrivere da solo tra una traversata e l'altra, facendolo diventare un personaggio protagonista di quattro film d'avventura per la televisione italiana.
    Il richiamo per le idee brillanti è irresistibile: così Strocchi riparte trasformando via Fiumazzo di Lugo nella strada più conosciuta e frequentata dagli inventori della Penisola. Nascono l'antifurto Bullock, il cambio sequenziale e il portacellulare da scooter, e così via. L'ultima novità della premiata ditta è una sorta di cambio automatico per auto che costerà solo 150mila lire; al semaforo con la prima innestata non si deve più abbassare la frizione, toccando il gas si riparte senza problemi e senza ulteriori manovre. Un sogno per tanti principianti e per molte signore alle prese con una partenza in salita. L'ultima avventura, questa volta puramente commerciale, è quella delle cinture di sicurezza per i posti posteriori delle auto di una certa età. Diventano obbligatorie, ma si sparge la voce che non se ne trovano più in giro. Strocchi invece ne ha un magazzino pieno e in 48 ore fa partire una martellante campagna pubblicitaria su tivù e giornali, morale: saltano per tutti le ferie di agosto, ma in due mesi si vendono 800mila cinture.
    La capacità di intuire lo sbocco commerciale di un'idea brillante lo porta a dedicarsi a una sua nuova creatura: la Banca delle Idee, una società che detiene un portafoglio brevetti pari al 10% del volume totale dei brevetti privati italiani e che si propone di fare incontrare la domanda e l'offerta di innovazione attraverso la raccolta centralizzata di nuovi brevetti acquisiti presso la banca stessa. "Le idee dei privati" dice, "vengono trascurate e un inventore in Italia non sa dove andare anche perchè attorno a un brevetto può verificarsi una forte speculazione, con costi che scoraggiano chi vuole mettere al sicuro la propria invenzione. Ho costituito un ufficio con uno staff di tecnici che riceve 10-15 inventori tutti i giorni e consiglia gratuitamente cosa fare di una certa idea. Se la riteniamo valida, ci assumiamo tutti gli oneri del brevetto e ci impegniamo a creare un'azienda ad hoc riconoscendo le royalties sulle vendite per 20 anni all'inventore. Abbiamo un parco inventori di duemila talenti."
    L'ultima fatica del vulcanico Strocchi ruota non più attorno all'auto ma alla pubblicità. Sulla scrivania il fa bella mostra di un corrimano per scale mobili in plastica trasparente: verrà applicato sopra i corrimano esistenti e conterrà al suo interno una striscia con un messaggio, che può essere sostituito ogni 15 giorni. Provate a immaginare a che platea questa idea si rivolge: supermercati, aeroporti, metropolitane, con un enorme capacità di contatto. "Ho comprato il progetto e l'ho brevettato in tutto il mondo spendendo 700 milioni. Ora sto studiando accordi con patner delle affissioni e l'anno prossimo lo lanceremo ufficialmente. Me lo sento sarà un'altro boom."

    Roberto Mazzanti