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Diario

    Il Re degli inventori cerca soci per la banca delle idee

    Gianfranco Strocchi ha inventato un modello produttivo, ora vuole crescere.
    E dove mai poteva nascere se non in Emilia Romagna, l'America della pianura padana, l'idea di mettere in piedi una banca delle idee? Un luogo dove trasformare in impresa il più puro frutto dell'ingegno, un posto dove porti un progetto ed esci con le tasche piene di soldi. Una vera e propria banca, come quelle del Credito agrario, o le banche popolari, solo anche un po' meglio. Non un ufficio dove andare a chiedere soldi quando si ha una buona idea da realizzare, ma un banco dove le idee le comprano proprio, ma prima le ascoltano, le valutano, pensano a chi potrebbero piacere e chi sarebbe disposto a realizzarle. Un ufficio dove c'è qualcuno che gratuitamente consiglia, suggerisce e se l'idea è proprio buona mette mano al portafoglio. A dire il vero un posto simile a questo esiste già in Italia, è l'azienda di Gianfranco Strocchi, romagnolo di 45 anni, specializzato nel mettere a frutto buone idee. Solo che fino a oggi, pur con una buona organizzazione, l'Adfra riesce a mettere in produzione non più di una o due idee l'anno. Avendo alle spalle una vera e propria banca, le idee da trasformare in aziende potrebbero essere molte di più. Ogni giorno negli uffici dell'Adfra arrivano decine di "inventori" a sottoporre i loro progetti. Le proposte vagliate ogni anno sono migliaia. E alcune di queste sono diventate famose. Pensate a "Bullock, l'antifurto con le palle". Lo slogan sarà anche stato poco raffinato, ma alla fine la campagna pubblicitaria ha consentito di vendere qualche milione di esemplari di antifurto. E ad Acqualagna, il paese delle Marche che vive per metà sulla caccia ai tartufi e per metà sulla produzione di antifurti, stanno già pensando a una nuova campagna per lanciare la nuova generazione di Bullock. Altre innovazioni uscite dagli uffici di Gianfranco Strocchi sono state l'Epilady, ("l'idea è stata quella di adattare alle gambe femminili uno spennapolli di produzione israeliana"). Il primo progetto di successo era stato il Parimor, un deflettore che consente di tenere i finestrini aperti senza trasformare l'interno dell'auto in un tornado. Ne hanno venduti tre milioni di esemplari. Nel 1978, prima che gli alzacristalli elettrici fossero tra i più diffusi optional, lanciarono Unus, un kit che consentiva di evitare la fatica di azionare la manovella per alzare o abbassare i vetri dell'auto. Ora negli uffici di Strocchi stanno valutando il progetto di un ragazzo napoletano: marce automatiche, come quella della Formula Uno, da applicare ai motorini. Ci sono soci pronti a scommettere?

    Carla Chelo