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Corriere della Sera

    Mi è venuta un'idea

    COME TRASFORMARE UN LAMPO DI GENIO IN FONTE DI GUADAGNO? BISOGNA TROVARE UN CONSULENTE, UN BREVETTO, UN PRODUTTORE. NON E' FACILE. EPPURE OGNI ANNO 45 MILA ITALIANI CI PROVANO.
    Lo sbuccia fichi d'india. Una macchina per non russare. E il collant a tre gambe: se una calza si smaglia si estrae quella di riserva da una piccola tasca. Ogni anno si inventano, e si brevettano, migliaia di oggetti. Come documenterà il salone delle invenzioni a Reggio Emilia in programma dal 22 al 24 ottobre. A volte si tratta di curiosi gadget. Altre volte di prodotti innovativi, pronti per sfondare sul mercato. Ne sa qualcosa Loris Meliconi, ex portiere della Pistoiese. Ha appeso lo scarpe al chiodo e si è riciclato come Archimede. Con le centrifughe asciugainsalata, i contenitori per il pane è soprattutto grazie al "guscio" salvatelecomando tv ha messo in piedi un'azienda che fattura 40 miliardi l'anno. La molla che spinge un inventore? Il sogno di diventare ricco grazie a un'ideuzza, semplice semplice, ma geniale. Un desiderio piuttosto diffuso a giudicare dal numero di richieste presentate ogni anno all'Ufficio italiano brevetti e marchi di Roma: circa 45 mila, di cui non più di 3 destinate ad essere depositate. Di questi solo l'uno per cento raggiunge il mercato. Per quale ragione? "In Italia, i brevetti vengono concessi senza accertare la reale novità dell'idea. Spesso si tratta di oggetti che altri hanno già inventato."Spiega Bruno Rimoldi, consulente, coordinatore dell'associazione Genia. Per questa ricerca, detta "di anteriorità", occorre spulciare un numero imponente di invenzioni: nei Paesi industrializzati se ne depositano circa 500 mila l'anno."Si possono consultare banche dati, e c'è anche un sito Internet (http://eu.disp.org) nel quale alcuni Paesi riversano le domande ricevute durante l'anno" spiga Fabio Giambrocono dell'Ordine dei consulenti di proprietà industriale di Milano. Il fai da te è sconsigliabile: la ricerca è troppo lunga. Meglio rivolgersi a uno studio di consulenza. Conclusa questa istruttoria, l'iter è semplice: si presenta domanda in uno degli uffici brevetti istituiti presso le Camere di Commercio. "Oltre che nuova" continua Rimoldi "l'invenzione deve essere originale, cioè non deve essere desumibile da conoscenza tecniche già acquisite. E naturalmente deve essere commercialmente valida". Da allegare alla domanda, una descrizione dell'invenzione e un riassunto dei dati tecnici. Costi? Chi fa da sé può spendere tra le 350 mila e il milione e mezzo di lire."Se ci si rivolge a uno studio professionale si va dai due milioni e mezzo in su" precisa Giambrocono.Che spazio c'è per gli inventori? "Meglio non farsi troppe illusioni.Le idee veramente innovative sono rare. E le aziende preferiscono affidarsi a ricercatori interni.
    Ma c'è anche chi delle idee geniali altrui ha fatto un business. Come Gianfranco Strocchi, un talent scout di inventori che ha creato una società, la Adfra di Ravenna, con lo scopo di dar vita alle imprese produttrici degli oggetti che ritiene più interessanti. Così ha fatto con Epilady, il primo depilatore a strappo, Acquatrim, la doccia massaggio e, ultimo nato, un cambio per scooter che produrrà con altri soci e con una banca d'affari. Il colpo grosso? Bullock, un antifurto per auto che poi il pubblico ha conosciuto grazie a una pubblicità volgarotta ma efficace. "Un giorno si è presentato un ingegnere con un progetto che aveva da anni nel cassetto" racconta Strocchi. "Ci abbiamo creduto e al terzo anno di vita l'azienda che lo produce ha venduto in Italia più di due milioni di pezzi con un fatturato annuo di circa 28 miliardi." L'Adfra valuta gratuitamente i brevetti e decide quali sono adatti all'investimento industriale."Quantifichiamo il possibile fatturato, gli addetti alla produzione e predisponiamo un preventivo di investimenti da sottoporre ad aziende interessate" continua Strocchi. In sostanza, la società prende per mano l'inventore e lo aiuta a mettere in piedi un'azienda. Il prossimo obbiettivo? La realizzazione della "Banca delle Idee". "Partirà nel primo trimeste del Duemila" conferma Strocchi, che lavora al progetto da tempo. "Una struttura con sedi in tutta Italia, in grado di valutare ogni anno cinquemila nuove idee, grazie a una task force di ingegneri ed esperti aziendali."

    Maria Grazia Ligato

    La Banca delle Idee, Un'idea proprio innovativa.

    Una struttura in grado di raccogliere tutte le idee, le invenzioni e i brevetti maturati dalla genialità delle persone comuni.Si tratta della stessa iniziativa che ha permesso ad un imprenditore romagnolo, Gianfranco Strocchi, di creare nuove aziende e di lanciare prodotti di grande successo partendo da invenzioni innovative.
    Dal febbraio '97, Gianfranco Strocchi ha attivato una divisione di ricerca e sviluppo unica nel suo genere in Europa che ogni anno riceve e analizza circa 2000 idee o brevetti.
    Le valutazioni di laboratorio sono effettuate da esperti di provata esperienza, abili ad individuare la validità di un'idea quindi a capire se il prodotto o l'idea possano avere un futuro sul mercato.
    La raccolta delle idee innovative viene attraverso tre canali, che sono: l'acquisita notorietà di Strocchi le azioni di public relation esercitate negli uffici brevetti della Penisola, le inserzioni pubblicitarie e gli articoli periodicamente pubblicati sui giornali.
    Se si decide che le caratteristiche dell'idea sono tali da giustificare la creazione di una nuova azienda, si pianificano gli investimenti per dar vita al progetto.
    Se gli investimenti sono molto elevati, si possono creare delle partnership completamente autonome rispetto alla "Banca delle idee".
    Nella fase successiva si ingegnerizza il prodotto, si realizzano le attrezzature, si organizza il piano marketing, la distribuzione e il lancio pubblicitario.
    Il progetto della "Banca delle idee", elaborato da esperti, verrà sottoposto nei prossimi mesi all'attenzione dei possibili partner investitori con l'obiettivo di creare entro la prima metà del '99 le società.

    Un'idea da mille miliardi

    Progetti / Aprirà a gennaio la banca degli inventori.
    "L' idea veramente geniale è mettere in pratica quelle degli altri".
    Così si presenta Gianfranco Strocchi, quarantacinquenne di Lugo di Ravenna che il prossimo gennaio aprirà la Banca delle Idee a Bologna e Milano. Una struttura che offrirà la valutazione gratuita delle invenzioni provenienti da tutta Italia e ne finanzierà totalmente da due a quattro l'anno. Elemento indispensabile per la scelta è la prospettiva, per ogni progetto avviato, di un fatturato superiore a 30 miliardi a partire già dal primo anno. Le quote della Banca delle Idee sono divise tra Strocchi, che dovrebbe mantenere il controllo, due imprenditori emiliani e un fondo d'investimento. Per il primo anno la cifra destinata ai finanziamenti supera i 50 miliardi.
    "Vogliamo diventare il punto di riferimento - prosegue Strocchi - per chi crede di avere buone intuizioni. I nostri interessi coincidono completamente. Se l'idea è utilizzabile pensiamo noi a tutto: investimenti, business, plan, licenze. All'inventore restano cospicue royalty, senza nessun rischio". Tutto è pronto per l'avvio. Decine di ingegneri e analisti compongono lo staff ricerca e sviluppo della nuova azienda. Si troveranno ad analizzare ogni anno 5.000 proposte. L'obiettivo fino al 2005 prevede di raggiungere un fatturato complessivo di 1000 miliardi.

    Maurizio Cannone