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L'Unità

    Una "Banca delle idee" per creare nuove imprese

    Da una buona idea nasce una nuova azienda, e da questa impresa, nuovi posti di lavoro. L'equazione è semplice e dopo averla a lungo sperimentata, con tante buone idee (e tante nuove imprese) che fino ad ora gli hanno fruttato più di 400 miliardi di fatturato, Gianfranco Strocchi, giovane rampante imprenditore romagnolo titolare della Adfra di Lugo, intende applicarla in modo ancor più sistematico, o potremmo dire scientifico, di quanto non sia riuscito a fare fino ad ora.
    Per questo da pochi mesi ha lanciato un nuovo progetto: la "Banca delle idee": Il proposito è quello di valutare ogni anno 5 mila invenzioni (delle 15mila che vengono registrate negli uffici brevetti, e che spesso restano ad ammuffire sotto la polvere) e di individuare fra loro almeno due brevetti idonei a creare aziende, quindi occupazione, vantaggi economici per i loro inventori e per il paese.
    In questo senso l'esperienza di Strocchi rappresenta in qualche modo una garanzia. All'inizio degli anni '80 sfondò lanciando l'antiturbo, un deflettore di plastica da applicare al finestrino dell'auto per eliminare le correnti d'aria. Prima lo regalò a migliaia di taxisti, poi lo mise in commercio arrivando a venderne ben 3 milioni di pezzi. Il 1988 è stato invece l'anno dell'Epilady, il primo depilatore elettronico che ha consentito a molte donne di scordarsi la ceretta e altri attrezzi più o meno artigianali. Come è nata questa idea? E' un brevetto israeliano, ma in quel caso serviva a spennare i polli. Anche questo è stato un successone con milioni di pezzi venduti in tutta Europa. Poi è arrivato il Bullock, "l'antifurto con le palle" che blocca  pedali e volante: 1,2 milioni di pezzi venduti e 50 miliardi di fatturato. E' stato il boom; tutti si sono interessati a lui, dai giornali alle tv, sino all'Università Bocconi che lo ha chiamato a Milano per tenere una lezione sulle idee vincenti. 
    Ma come nascono tutti questi nuovi prodotti? "L'innovazione - spiega Strocchi - va studiata bene, a tavolino, ed è per questo che quattro anni fa ho creato un laboratorio dove eseguiamo studi di fattibilità dei brevetti che ci vengono sottoposti, molti dei quali da ragazzi di venti o trent'anni". Fino ad oggi sul suo tavolo sono passati ben 10 mila brevetti, lui ne ha acquistato 50, e quattro sono arrivati allo stadio produttivo. Oltre a Bullock c'è Stark, un antifurto per scooter che permette di asportare la manopola dell'acceleratore, mentre nei prossimi mesi arriverà sul mercato una macchina per friggere le patatine che le sforna sottili e piatte come quelle che si vendono nei sacchetti, e un sistema per oscurare le finestre di casa senza ricorrere a persiane ma semplicemente opacizzando i vetri. Il lavoro comunque non è semplice, " ogni mille brevetti - spiega deus ex machina della Adfra - ce n'è solo uno che ha le potenzialità di far nascere un'azienda, ovvero un oggetto che può generare un fatturato di almeno una cinquantina di miliardi. Il punto debole - aggiunge Strocchi - è che ogni idea richiede nei primi 5 anni un finanziamento iniziale ingente. I primi tre anni vanno dedicati alla ingegnerizzazione del prodotto e allo sbocco sul mercato, poi la strada una volta lanciata la novità è più facile e un licenziatario lo si trova sempre.
    Nei progetti di Strocchi la Banca delle idee dovrà avere una sede in ogni regione. Per avviare la struttura e coprire i costi del quinquennio iniziale dedicato alle attività di analisi e sviluppo dei prodotti è però  necessario contare su un budget iniziale di almeno 40 miliardi. La Adfra si sta dunque movendo sulla base di un business plan per cercare di concretizzare il progetto attivando accordi di partnership con investitori italiani ed esteri e partecipazioni con fondi chiusi, con l'obiettivo di far partire il progetto subito dopo l'estate.
    In questo modo Strocchi punta a lanciare due nuovi prodotti all'anno, corrispondenti a due nuove aziende con un fatturato di almeno 30 miliardi per singola impresa. "L'effetto moltiplicatore che ne deriva, permette, al termine del secondo quinquennio, di vedere attivate 10 imprese per un fatturato complessivo di quasi 500 miliardi di lire, cifra bissata dal volume di affari prodotto dalle altrettante  idee che nel frattempo saranno state cedute in licenza ad aziende già avviate. L'indotto, oltre a produrre quindi un fatturato complessivo di 1000 miliardi, consentirà di occupare nuova manodopera e dare lavoro a circa 2000 persone, fra interni ed esterni".
    Qualcuno accusa l'imprenditore romagnolo di essere un visionario. E lui risponde senza indugi: "Il mondo è di chi ha le idee. Nel '91 quando proponevo l'Epilady nessuno voleva darmi credito e io sono riuscito a venderne 5 milioni di pezzi. Sono un cacciatore di idee e so come sfruttarle sul mercato. Non sono un genio, questo è marketing allo stato puro".

    Paolo Baroni